Djennè è una piccola località del Mali, il cui nome letteralmente significa “ Città di fango”, a causa del materiale con cui sono stati realizzati i mattoni, necessari per la costruzione dei suoi tanti edifici, è uno dei posti più antichi di tutta l’Africa sub-sahariana ed è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO.

Al suo interno sono compresi ben quattro siti archeologici, il più importante è Djennè -Jeno, risalente al III secolo Avanti Cristo, la sua particolarità sta nel fatto che le case fatte originariamente in fango, vennero per così dire rinforzate con mattoni dalla forma cilindrica, il che per quell’epoca rappresentava una vera e grande innovazione.

Al centro della città si può ammirare la Grande Moschea, interamente fatta con la tecnica di Djennè, ovvero con argilla, sabbia e paglia, per trasformare delle palle di terra cruda bagnata in mattoni, unica nel suo genere, infatti è il più grande edificio al mondo fatta solo con questo semplice materiale.

La sua architettura è davvero singolare, si presenta con una forma arrotondata e con un aspetto ad “istrice” sulle pareti, che non sono altro che dei rami di palme, utilizzati appositamente per riempire le piccole fessure, che si formano continuamente.

Con una pianta quadrata raggiunge l’altezza di 20 metri, il tetto è sorretto da ben 90 pilastri e le mura spesse circa 60 centimetri, la rendono perfettamente isolata dal caldo.

Oltre ad essere un centro di culto e di meditazione è anche luogo per l’insegnamento islamico, comprende due sale di preghiera e riesce ad ospitare fino a 2000 persone, visto il materiale di costruzione facilmente deperibile, la moschea necessita di una continua manutenzione, alla quale partecipa tutta la comunità.

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